Io credo che l'atletica, se non gestita, sia una stupida DROGA.
Basandomi sulla mia esperienza personale, e sulla testimonianza quotidiana di voi CEREBROLESI che andate a correre con -3 gradi, voglio fare delle ipotesi, ma, non me ne voglia Galileo, NON C'HO SBATTI di mettermi a comprovare tutte le mie cazzate, nel tentativo di utilizzare il metodo scentifico...
Io credo che la dedizione totale ci meccanizzi e ci fissi sul calendario degli allenamenti. Succede che, sapendo quante energie fisiche dovremo investire nell'allenamento, finiamo inevitabilmente per regalargli anche energie mentali extra PENSANDOCI qualche dozzina di volte durante la giornata. Energie mentali che potrebbero essere GRANDEMENTE impegnate in milioni di modi migliori.
Ma magari si fermasse li! Magari si fermasse solo li, sta droga zozza! Infatti sono anche convinto che questo "Trend del chiodo fisso" se ti prende in pieno dalla giovane eta', poi ti inibisce il cervello, provocando seri danni durante lo sviluppo! Cazzo! Fino a qualche annetto fa avevo la media dell'8, col 5 in condotta. Ero Mr:"Potrebbe, ma non si applica"; di piu' ero Mr:"Fatti i cazzi tuoi, non vedi che mi sto facendo i miei?" Alle superiori, come al primo anno di universita' mi capito' di confondere l'intera giornata con IL PRELUDIO DELL'ALLENAMENTO. A volte e' cosi ancora. Col tempo ho perso di vista l'obiettivo. Ho impostato l'atletica come un fine e non come un mezzo. Ne vedo tanti di ragazzi fare il mio stesso errore. Lo hanno fatto in tanti prima di me. E' l'incredibile soddisfazione che si prova quando hai finito un allenamento massacrante. Ti piace cosi' tanto, ed il risultato e' cosi' incredibilmente difficile da raggiungere, che non torneresti indietro. Per questo motivo accetti di diventarne schiavo.
Non vedi l'ora di confrontarti di nuovo con la FATICA. Nemica e compagna dell'atleta.
A me, hanno salvato gli infortuni. E la mia attuale ragazza, capace di farmi uscire dalla trappola della depressione da Stop. A quel punto, sereno anche senza la mia routine, mi sono accorto di cosa avevo svalutato completamente, e mi sono anche accorto che i miei compagni di allenamento MENTALMENTE PIU' SOLIDI, sono due ragazzi Frenkie e Marina, che non hanno mai posto il 100% delle loro aspettative nell'atletica. Mi sono disintossicato, e nel giro di qualche mese ho recuperato l'intelligenza che l'atletica mi aveva sottratto. So che questo passo non e' facile, perche' e' nella nostra natura acquisita di atleti di spingere a testa bassa, senza pensare ad altro... ma vedo nuove forze, smarrirsi... e... boh niente, cercavo solo una conclusione.
Ah si! FATE SEMPRE DELL' ALTRO! COLTIVATE TANTI HOBBYES CHE VI TENGONO ANCORATI ALLA REALTA' O DIVENTERETE DEI PERFETTI IDIOTI!
Basandomi sulla mia esperienza personale, e sulla testimonianza quotidiana di voi CEREBROLESI che andate a correre con -3 gradi, voglio fare delle ipotesi, ma, non me ne voglia Galileo, NON C'HO SBATTI di mettermi a comprovare tutte le mie cazzate, nel tentativo di utilizzare il metodo scentifico...
Io credo che la dedizione totale ci meccanizzi e ci fissi sul calendario degli allenamenti. Succede che, sapendo quante energie fisiche dovremo investire nell'allenamento, finiamo inevitabilmente per regalargli anche energie mentali extra PENSANDOCI qualche dozzina di volte durante la giornata. Energie mentali che potrebbero essere GRANDEMENTE impegnate in milioni di modi migliori.
Ma magari si fermasse li! Magari si fermasse solo li, sta droga zozza! Infatti sono anche convinto che questo "Trend del chiodo fisso" se ti prende in pieno dalla giovane eta', poi ti inibisce il cervello, provocando seri danni durante lo sviluppo! Cazzo! Fino a qualche annetto fa avevo la media dell'8, col 5 in condotta. Ero Mr:"Potrebbe, ma non si applica"; di piu' ero Mr:"Fatti i cazzi tuoi, non vedi che mi sto facendo i miei?" Alle superiori, come al primo anno di universita' mi capito' di confondere l'intera giornata con IL PRELUDIO DELL'ALLENAMENTO. A volte e' cosi ancora. Col tempo ho perso di vista l'obiettivo. Ho impostato l'atletica come un fine e non come un mezzo. Ne vedo tanti di ragazzi fare il mio stesso errore. Lo hanno fatto in tanti prima di me. E' l'incredibile soddisfazione che si prova quando hai finito un allenamento massacrante. Ti piace cosi' tanto, ed il risultato e' cosi' incredibilmente difficile da raggiungere, che non torneresti indietro. Per questo motivo accetti di diventarne schiavo.
Non vedi l'ora di confrontarti di nuovo con la FATICA. Nemica e compagna dell'atleta.
A me, hanno salvato gli infortuni. E la mia attuale ragazza, capace di farmi uscire dalla trappola della depressione da Stop. A quel punto, sereno anche senza la mia routine, mi sono accorto di cosa avevo svalutato completamente, e mi sono anche accorto che i miei compagni di allenamento MENTALMENTE PIU' SOLIDI, sono due ragazzi Frenkie e Marina, che non hanno mai posto il 100% delle loro aspettative nell'atletica. Mi sono disintossicato, e nel giro di qualche mese ho recuperato l'intelligenza che l'atletica mi aveva sottratto. So che questo passo non e' facile, perche' e' nella nostra natura acquisita di atleti di spingere a testa bassa, senza pensare ad altro... ma vedo nuove forze, smarrirsi... e... boh niente, cercavo solo una conclusione.
Ah si! FATE SEMPRE DELL' ALTRO! COLTIVATE TANTI HOBBYES CHE VI TENGONO ANCORATI ALLA REALTA' O DIVENTERETE DEI PERFETTI IDIOTI!
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaL'atletica è come una donna, ma l'unica donna che più ti fa soffrire, più la ami.
RispondiEliminaPerò che ci sia solo l'altetica è si un problema da cui disintossicarsi e anche io lo so bene..anche se in un brutto periodo passato allenarmi era "l'unica" cosa che mi era rimasta e che mi importava..
Tutto sta come al solito nel mezzo..no??
E' legge che l'umana incoerenza confonda il fine col mezzo... E il mezzo col fine.
RispondiEliminaPuoi anche pensare a qualcosa - l'atletica, se vogliamo - come un mezzo per raggiungere .. cosa poi? Prendiamo un concetto a caso: capacità di sopportazione per la propria realizzazione.
Ma è inevitabile che la situazione si capovolga e la volontà di raggiungere quello che ti prefissavi inizialmente diventi solo stimolo, spunto per la realizzazione totale del mezzo.
Tutto questo per dire nulla, essenzialmente, ma anche che non è solo un errore, è natura...
vedi Ditz,
RispondiEliminami trovi d'accordo quando dici che si tratti solo di un errore. Ma e' nelle dimensioni cosmiche di questo errore che sussiste il problema.
Fondamentalmente nel mio caso sperai che raggiungendo determinati risultati in determinate tempistiche, sarei divenuto un atleta di un valore tale, da essere pagato. Non so quanto tu te ne intenda, non ho idea di chi tu sia, semplicemente, pensavo di poter essere pagato per allenarmi. (capita agli atleti tesserati presso gruppi sportivi militari e pochi altri) ma x avere quello come risultato, i risultati agonistici diventavano imprescindibili.
E qui si e' scombinato il gioco; in quel momento si e' avuto il (molto di moda) ribaltone. Ho smesso di capire che in realta', io nella vita, ho sempre voluto fare altro.
PUNTARE TUTTO sull'atletica lo rende un lavoro, ed e' un lavoro cosi pesante, da portarti a farlo male... serve avere sbocchi e altri mondi fuori dal campo
(ps, questo e' il mio pensiero)
PPS UNA DOMANDA DITZ, X CASO TI CONOSCIAMO? SEI UN ATLETA? come ti sei imbattuto in questo blog?
sei la prima persona esterna che scrive, sono curioso! grazie!!
Ops, non mi ero accorta di aver postato con l'account google, sono erica ^^
RispondiEliminaQuindi qualcosina ne so :P
Parlavo in modo generico perchè secondo me è fenomeno generico!
ci avrei scommesso che eri tu.. volevo scrivertelo ma i tuoi blog mi hanno fermato dal farlo: non sapevo ne avessi.
RispondiEliminabrutta notizia allora! speravo fossi un'extra!
dai diventa lettrice fissa! bellazia!
Fatto ;) scusa per le false speranze allora!
RispondiEliminaNon è propriamente il mio blog, però è un bel blog. Lascio ad altre sedi ulteriori spiegazioni..